Chioggia è conosciuta anche come la “piccola Venezia”, per le profonde somiglianze con la Serenissima: urbanistiche, sociali, economiche e culturali. Eppure, la città ha sempre mantenuto e difeso la propria originalità e le proprie tradizioni, ma soprattutto un proprio fascino che Venezia stessa può invidiarle.
Tra le 74 calli della Piccola Venezia
L’aspetto culturale, sociale, culinario e artistico di Chioggia, è concentrato in un’area piuttosto ristretta, che ha il suo cuore nel centro storico. Caratteristica particolare della città, è la sua struttura urbanistica a lisca di pesce, con il Corso del Popolo che funge da via principale da cui si diramano perpendicolarmente, da destra e sinistra, ben 74 calli; la città è poi interrotta da canali, per poi essere ricongiunta tramite un artistico susseguirsi di ponti paralleli l’uno all’altro.
Caratteristica particolare della città, è la sua struttura urbanistica a lisca di pesce, con il corso principale da cui si diramano 74 calli
Sono stato a Chioggia e gli orecchi risuonano ancora dell’allegro brusìo di quella gente, le cui espressioni e i cui gesti son qui, dinnanzi agli occhi miei (Johann Wolfgang von Goethe)
Una struttura urbanistica che ha facilitato nel tempo la peculiarità di una vita sociale tutta propria, terreno fertile per la fantasia del Goldoni. Ma si potrebbe concludere anche che forse quella struttura è stata essa stessa generata dalla vita sociale di questo antico porto di mare.
Da sempre in contesa con Venezia, come in tutte le città venete dominate dalla Serenissima non manca l’emblema della Repubblica, il leone, che i chioggiotti, in scherno ai dominatori, realizzarono però con le sembianze di un gatto: el gato de Ciòsa domina ancora oggi a Vigo, alla fine di Corso del Popolo, dove ci si può imbarcare per la lunghissima Isola di Pellestrina: una suggestiva striscia di terra lunga 20 chilometri e larga poche centinaia di metri che separa mare e laguna.
Tra i pittoreschi centri di Pellestrina e San Piero in Volta dove sono ormeggiati centinaia di pescherecci, si può raggiungere con l’autobus il Lido e la città di Venezia passando per le bocche di porto che assicurano il ricambio d’acqua della laguna ed il passaggio delle imbarcazioni, come a Malamocco, dove navi da carico e petroliere passano per raggiungere Marghera ed il Petrolchimico.
A Chioggia, tra calli e balconi è possibile seguire gli echi della tipica parlata strascicata dei suoi abitanti: gente semplice e immediata, da sempre legata alla vita del mare, raccontata dal Museo di zoologia adriatica Giuseppe Olivi, che tra Chioggia e la striscia lagunare veneziana di Pellestrina ha visto crescere anche il più importante porto peschereccio dell’Adriatico.Tra i luoghi da visitare assolutamente: la Torre dell’orologio; il Museo civico della Laguna sud, che raccoglie interessantissime testimonianze archeologiche e documentarie sul territorio lagunare, profondamente collegato con l’attività peschereccia; il Museo diocesano che raccoglie preziosi dipinti (da Giovanni Bellini, a Cima da Conegliano, Paolo Veneziano e Palma il Vecchio), argenteria e testimonianze della pietà popolare clodiense.
Tra le cose più interessanti, la ricostruzione dell’antica e sapiente ingegneria edilizia che ha consentito da secoli di costruire sull’acqua.
Suggerimento: cercate e visitate il museo della pipa, che raccoglie introvabili esemplari di pipe popolari costruite con argilla e mezzi di fortuna, che ancora emergono talvolta durante le arature in campagna.
Un simpatico modo per visitare Chioggia e i dintorni lagunari è quello di farlo con il bragozzo Ulisse: scorci e racconti di una città profondamente legata al mare.